Quando si hanno problemi legati al colesterolo alto, le ripercussioni spesso colpiscono il cuore e la pressione sanguigna. In presenza di queste problematiche, un medico sicuramente darà una terapia farmacologica, dando anche qualche consiglio sul tipo di alimentazione da seguire che non potrà ovviamente fare riferimento al consumo di alimenti poco salutari.
Ma come capire se un cibo fa davvero male o meno? Innanzitutto, una grossa mano d’aiuto al riguardo può offrirvela un nutrizionista, un esperto dell’alimentazione che sa come bilanciare e inserire in una dieta bilanciata ed equilibrata tutti gli alimenti, senza escludere nulla. In più, è importante tenere in considerare che gestire in modo autonomo ci porta a commettere degli errori banali, ma molto importanti per il nostro benessere.
Le fette biscottate: tutti i pro e i contro
Molti pensano che il nemico delle diete sia il pane. Ma si tratta di una credenza ormai ampiamente superata, anche perché da parte degli esperti è ritenuto anzi un alimento cardine delle diete, ovviamente tenendo conto delle corrette quantità da consumare. Allo stesso tempo, però, chi lo elimina, tende a sostituirlo con un alimento, per lo più di origine industriale, che proprio sano non possiamo considerarlo: cioè le fette biscottate.
Già il termine stesso ci porta a pensare a qualcosa che per essere preparato ha bisogno della doppia cottura, come succede con i biscotti; a ciò si unisca che contengono tantissimi elementi utili alla sua prolungata conservazione, ma interferiscono con la salute dell’organismo, andando a depositare tossine lungo i vasi sanguigni e non venendo pertanto assorbiti ed espulsi bene dal corpo.
Cosa succede quindi al corpo?
Se il consumo delle fette biscottate, quindi, è limitato a qualche fetta al giorno, magari al mattino con un po’ di confettura fatta in casa o del miele, o per una merenda alternativa, magari con qualche formaggio light spalmabile, diciamo che il problema non si pone per niente. Ma se la nostra dieta deve dipendere solo ed esclusivamente dal loro consumo, ecco che possono insorgere le seguenti problematiche:
- aumento di peso: per i carboidrati contenuti
- picchi glicemici: perché sempre i carboidrati aumentano per essere smaltiti i livelli di zucchero
- scarsa sazietà: quindi maggiore bisogno di mangiare
- povero apporto nutrizionale: non contengono molti nutrienti
La loro nocività è collegata alla doppia cottura senz’altro perché significa aumentare così l’indice glicemico per renderli più digeribili, ma allo stesso tempo, non essendoci fibre, la regolarità intestinale viene a mancare e i problemi sono tanti, tra cui la continua fame che ci porta a mangiare sempre di più. Un continuo quindi sali e scendi di problemi, più o meno gravi ma tutti da attenzionare.
Il limite che ci si deve imporre è soprattutto dovuto alla quantità di fette biscottate che si mangia: bisogna capire in modo autonomo che spesso se non ci si dà un limite tutto quello che si mangia da benefico può diventare un grossissimo problema. Figuriamoci poi se il problema non diventa ancora più difficoltoso da gestire in presenza di cibi che già di per sé sono nocivi alla salute.