Allerta pomodoro cinese venduto come italiano: ecco la situazione

E’ praticamente impossibile che in casa non ci siano i pomodori e in particolare la salsa, è quella che salva sempre le nostre serate anche quando si ha poco tempo e poca voglia di cucinare qualche cosa. Eppure da oggi in poi è davvero il caso di stare attenti a quello che si mangia.

E’ scattato un vero e proprio allarme che nelle ultime ore è diventato una bomba. Pare infatti che all’interno delle salse italiani ci sia il realtà del pomodoro cinese. Una notizia che ha dell’incredibile e che è arrivata dopo alcuni test di laboratorio che sono stati effettuati proprio in questi giorni.

Pomodoro cinese come italiano: quali sono i marchi coinvolti

Ad avere portato avanti le analisi è stata la BBC, su un totale di 64 prodotti che sono stati commercializzati, circa17 sembravano contenere pomodori cinesi e almeno dieci di questi sarebbero stati distribuiti da Petti. Si tratta di una azienda che ha sede in Toscana e che avrebbe portato tonnellate di pomodori dalla Cina.

Da parte sua l’azienda ha dichiarato di non avere comprato nulla dal mercato cinese, ma al momento le analisi non sembrano mentire e di fatto hanno sollevato un polverone che non è per nulla facile da comprendere e che adesso getta in allarme quelli che sono anche i compratori della marca.

Ma ci sono anche altri marchi coinvolti

Molti dei marchi che sono stati coinvolti nel problema hanno negato di avere fatto affari con il mercato cinese, ma al momento solo Tesco e Rewe hanno ritirato alcuni lotti per effettuare un controllo e anche per potre sistemare la situazione, mentre Lidl ha ammesso di avere utilizzato dei pomodori cinesi.

  • Pomodori cinesi spacciati per italiani
  • ci sono dei marchi coinvolti
  • che cosa succede

Ora le indagini proseguono e di certo potrebbero portare anche all’obbligo da parte di alcuni marchi di dovere ritirare dei lotti, ma questo si saprà solo in un secondo momento e con il passare del tempo. Dal canto suo Coldiretti dopo l’inchiesta ha evidenziato la necessità dell’etichettatura per salvaguardare il made in Italy.

Questo allarme infatti erà già stato lanciato in passato e adesso torna a fare visita non solo ai compratori ma anche alle aziende che potrebbero essere coivolte. E’ davvero il caso di prestare attenzione e vedere come andrà a finire la situazione per capire anche come regolarsi per il futuro. E’ davvero importante non dimenticarlo mai e stare attenti sempre.

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